Un facile itinerario che si sviluppa interamente in Valle Isarco da percorrere tutto l’anno. Se scegliete il periodo del foliage, da metà settembre a metà novembre circa, lo vedrete tingersi dolcemente delle calde tonalità autunnali in una varietà straordinaria di sfumature che si trasformano ogni giorno. A tavola non mancate di onorare l’antica tradizione del Törggelen. Coccolati dal calore della stube, davanti a un buon bicchiere di vino novello, assaporate: la zuppa d’orzo, i canederli, lo speck, per finire con krapfen, fritelle e castagne.

Val di Funes in autunno
Chiusa
Il nostro itinerario comincia a Chiusa. Percorrete le strette strade di questo borgo impreziosite dagli stemmi delle locande, osservate le vetrine che espongono prodotti locali e fermatevi nelle osterie per assaggiare succulenti piatti. Imboccate l’antica strada che si inerpica fino a raggiungere Castel Branzollo e prosegue fino al Monastero di Sabiona che domina la cittadina.

le strette strade di Chiusa

una vetrina di Chiusa

in primo piano Monastero di Sabiona. In basso Castel Branzollo. Immagine estiva
Durante il periodo del foliage osservate il giallo brillante dei vigneti che ricoprono le colline che la circondano.

I dintorni di Chiusa con i colori autunnali
Foliage in Val di Funes
E’ pura poesia. La valle, al cospetto della catena montuosa delle Odle, è per me, una delle migliori espressioni del foliage in Italia. Ogni albero, ogni foglia, ogni prato, ogni raggio di sole, aggiunge il proprio tocco unico ad un quadro dipinto dalla natura. I colori caldi e quelli freddi si mescolano perfettamente, un bosco di alberi ancora verdi, lo vedrete punteggiato da alberi già diventati gialli, le foglie rossi degli alberi riscalderanno il cielo azzurro intenso. Dove si trova: da Chiusa seguite le indicazioni Bressanone. Dopo due chilometri svoltate a destra per la Val di Funes, proseguite per 14 km. Impiegherete circa 30 -40 minuti.
Nella valle è imperdibile la chiesetta di S. Giovanni a Ranui. Una delle immagini più famose dell’Alto Adige.

la chiesetta di S. Giovanni a Ranui. Immagine estiva
Vipiteno
Il Comune più a nord d’Italia è una tappa irrinunciabile di un tour nella Valle Isarco. Fa parte dell’esclusivo club dei Borghi più belli d’Italia. La cittadine è divisa tra la Città Nuova e la Città Vecchia dalla Torre delle Dodici. Vi consiglio di cominciare la visita di Vipiteno dalla Città Nuova. Le caratteristiche facciate in stile tirolese dipinte con colori pastello, i tipici Erker, simili a dei balconi finestrati, le insegne in ferro battuto, le donano un fascino unico tra i comuni alpini. Vale la pena fare una passeggiata anche nella Città Vecchia, ma appare meno affascinante.

Vipiteno di notte
Cascate Stanghe
Le Cascate di Stanghe distano solo otto chilometri da Vipiteno. Se pensate di visitare le cascate tenete presente che le cascate sono chiuse dai primi di novembre fino a maggio. E’ opportuno informarsi sulla data esatta di chiusura prima di organizzare un’escursione. Noi ci siamo andati durante il ponte di Ognissanti ed erano gli ultimi giorni di apertura. Si tratta di una gola unica al mondo. La sua unicità sta nell’essere scavata interamente in purissimo marmo bianco. Il sentiero può essere imboccato nella frazione Stanghe, che è comunemente considerata la parte iniziale del percorso. Ve lo consigliamo se volete fare anche una passeggiata nel bosco. Se volete vedere subito la parte più spettacolare delle cascate, iniziate il cammino dalla parte opposta.
Dove abbiamo alloggiato
Abbiamo scelto l’Hotel Zum Engel a Vipiteno. E’ un quattro stelle a circa un chilometro dal centro.
La nostra camera era enorme con pavimenti in legno naturale e una romantica loggia con vista sul parco. Prima di cena ci siamo rilassati nella piscina coperta con idromassaggio.

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