Itinerario sulla sponda trentina del Lago di Garda di 2 o più giorni con tappe imperdibili come il Lago di Tenno, ma anche curiose come le Marmitte dei Giganti.
Lago di Tenno

Lago di Tenno
Merita una visita anche senza includerlo all’interno di un itinerario sulla sponda trentina del Lago di Garda. La bellezza di questo lago è data dal colore azzurro-verde delle sue acque, per questo viene anche chiamato “lago Azzurro”. Questa tonalità è dovuta alle pietre bianche che si trovano sul fondale del lago che riflettono il colore degli alberi circostanti.

Lago di Tenno
La distanza da Riva del Garda è di circa 10 chilometri. Quando arriverete in prossimità del lago, troverete un ampio parcheggio e dovrete scendere una scalinata in pietra che porta al lago. Sarete circondati da boschi e prati, e dopo un primo tratto di scale, vedrete il lago dall’alto. Noterete la forma circolare e rimarrete colpiti dal colore delle sue acque.
E’ possibile percorrere un sentiero che lo costeggia. Il livello del lago è variabile a seconda del periodo, in estate si abbassa notevolmente al punto che è possibile raggiungere a piedi la piccola isola che si trova vicino alla sponda orientale.
Il lago è balneabile.
I cani sono ammessi lungo tutta la passeggiata del lago di Tenno, tranne dal 1° giugno al 30 settembre quando i cani possono percorrere un sentiero a loro dedicato.
La pesca è permessa dal 12 marzo al 30 settembre.
Un’ultima curiosità: il Lago di Tenno è lo specchio d’acqua dolce più pulito d’Italia.
Tenno
Abbiamo visto solo esternamente il castello risalente al dodicesimo secolo. E’ residenza privata, non visitabile.

Castello di Tenno
Canale di Tenno sulla sponda trentina del Lago di Garda
Raggiungibile dal Lago di Tenno in pochi minuti di auto o con una piacevole camminata su un sentiero segnato. Quando siamo andati noi erano pochi i turisti in visita a Canale, per cui parcheggiare è stato molto agevole.
Questo borgo medioevale, che fa parte dei borghi più belli d’Italia, è stata la rivelazione di questa vacanza.
Perfettamente conservato vi porterà indietro nel tempo. Vi sentirete avvolti dall’architettura del borgo: nei sottopassi, nei vicoli e per le strade acciottolate. Canale è molto piccolo, le quattro strade che lo costituiscono si incontrano nella piazzetta.
Rimase disabitato dopo la prima guerra mondiale fino agli anni 60. Oggi grazie al turismo e alla sua riscoperta artistica, conta 50 abitanti.

Canale di Tenno
Riva del Garda
Si trova sulla punta della sponda trentina del Lago di Garda. A fare da cornice sono il lago a sud e il monte Brione alle sue spalle. Per il suo clima mite è molto gettonata fra gli sportivi, soprattutto amanti del trekking e della bicicletta. I venti che soffiano costanti tutto l’anno, apprezzati perché danno sollievo dalla calura estiva, sono un richiamo per gli appassionati di vela e windsurf da tutta Europa.
Eravamo già andati a Riva in estate anche noi attratti dal suo clima ventilato, ma abbiamo scoperto anche in primavera è molto piacevole. L’afflusso turistico è inferiore e questo la rende estremamente vivibile. Abbiamo scelto di rimanere solo nella zona del Lungolago di Punta Lido. L’affaccio sul lago, la passeggiata lungolago, il ponticello che si attraversa per arrivare alle piccole spiagge sono per me l’essenza di Riva. E’ così rilassante l’ambiente circostante, tutto è a misura d’uomo.

L’affaccio sul Lago di Garda

il lago visto dalla spiaggia vicino a Punta Lido

passeggiata lungolago
Le Marmitte dei Giganti sulla sponda trentina del Lago di Garda
Aggiunto: Le Marmitte si trovano nei pressi della Strada Statale SS240 che collega Torbole a Nago. Il consiglio è di parcheggio nel parcheggio panoramico sulla rotonda prima del tornante. E’ necessario percorrere a piedi qualche decina di metri lungo la statale in direzione di Torbole prima di imboccare il sentiero che scende alle Marmitte. Aggiunto: La leggenda vuole che siano state scavate da dei giganti date le loro dimensioni. In realtà le Marmitte dei Giganti sono pozzi di origine glaciale profondi circa 10-12 metri. Le acque di disgelo del ghiacciaio, precipitando nei crepacci, provocarono un moto vorticoso di ciottoli che hanno lentamente eroso e modellato la roccia.
Ne parliamo anche qui: Marmitte dei Giganti a Torbole
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