Quando Anna aveva quasi due anni abbiamo fatto il nostro primo viaggio itinerante con lei. Abbiamo scelto come destinazione la Norvegia. Da tempo era tra i viaggi che desideravamo fare e ci sembrava il momento giusto. La Norvegia ha un livello di vita, sanità e sicurezza altissimi e dei paesaggi meravigliosi, quindi abbiamo pensato che potesse andare bene per tutti. E’ un Paese molto esteso, abbiamo scelto di concentrarci su Oslo, Bergen e i fiordi occidentali.
Prendiamo l’aereo a Treviso e dopo un paio d’ore atterriamo all’aeroporto Rygge di Oslo. Un taxi ci accompagna al nostro hotel, abbiamo prenotato una camera all’hotel Radisson approfittando di una promozione su Booking. La stanza è enorme e ha una fantastica vista su Oslo. E’ metà pomeriggio e non vogliamo sprecare la giornata riposando, così approfittiamo della posizione centrale del nostro hotel per cominciare a conoscere la città. Ci dirigiamo al Palazzo Reale che dista poche centinaia di metri dall’hotel. E’ una calda giornata di sole e dopo aver visto il palazzo esternamente, ci rilassiamo nel piccolo parco antistante.

Palazzo Reale di Oslo
Ci incamminiamo e attraversiamo la via pedonale Karl Johans gate dove si stanno tenendo delle gare di atletica tra giovanissimi. Fotografiamo l’imponente Grand Cafe e ci emozioniamo quando ci ritroviamo davanti al Centro del Nobel per la Pace. Siamo in prossimità dell’Aker Brygge, il vecchio cantiere navale della città convertito in complesso commerciale. Nonostante sia molto animato, Anna si addormenta, così possiamo rilassarci e godere di questa splendida conclusione di giornata.

Grand Cafe di Oslo

Centro del Nobel per la Pace di Oslo

Oslo – Aker Brygge
Il mattino successivo, il nostro risveglio è accompagnato dal ticchettio della pioggia sui vetri. Decidiamo così di visitare le attrazioni al coperto della città.
La nostra prima meta è la galleria Nazionale che espone la più grande raccolta di opere norvegesi del Paese, compresi alcuni quadri di Munch. Non siamo esperti di arte, ma ci teniamo ad andare a vedere il famoso “Urlo”. Passeggiamo per le vie centrali di Oslo e raggiugiamo il Radhus, il Municipio di Oslo. Esternamente non è appariscente, ma rappresenta l’anima e l’orgoglio della città, infatti è qui che viene conferito il prestigioso premio Nobel per la pace nel mese di dicembre. Le sale interne sono tutte decorate da affreschi e in quella principale avviene la cerimonia di premiazione.

Municipio di Oslo – sala dei Nobel
Il giorno seguente prendiamo il treno per raggiungere Bergen. Questa doveva essere una delle tappe più spettacolari del viaggio, invece per me è stata una vera delusione. Avevo letto in internet tantissimi commenti su questo tratto di linea ferroviaria che veniva definita mozzafiato, la più importante attrazione norvegese,… Forse la cosa più interessante del viaggio in treno è stato l’acquisto dei biglietti.
Ci siamo resi conto di quanto diverse siano le ferrovie norvegesi rispetto a quelle italiane. Abbiamo acquistato i biglietti Minipris, un’offerta che riguarda un numero limitato di posti sugli intercity. Possono essere acquistati online o ai distributori automatici. I bambini fino a quattro anni non pagano il biglietto, dai 4 ai 15 anni, un bambino che viaggio con un adulto pagante, viaggia gratis, altrimenti paga metà prezzo. Ci sono delle carrozze dedicate alle famiglie con delle giostrine e un angolo con la televisione che trasmette cartoni animati. Abbiamo comperato i biglietti molti mesi prima per approfittare dei minipris e abbiamo scelto una carrozza per famiglie. Anna prova a guardare i cartoni, ma si annoia subito, essendo in lingua norvegese. Si diverte invece sullo scivolo, gioca con bambini di altri Paesi europei.
La ferrovia è molto dissestata e il treno ondeggia parecchio. Dopo un primo tratto di viaggio comincio a sentirmi male e rimango seduta al mio posto fino a Bergen per non peggiorare la mia condizione. C’è soltanto un piccolo tratto degno di nota dove si vedono dei ghiacciai spettacolari, ma non mi sembra sufficiente per definire il viaggio in treno la maggior attrazione norvegese.
Arriviamo a Bergen nel pomeriggio, la giornata è splendida, cosa abbastanza rara in una delle città più piovose del mondo. Raggiungiamo a piedi l’appartamento che ho prenotato in internet. Ci aspetta il giovane proprietario che ci consegna le chiavi. Siamo davvero troppo stanchi per fare un primo giro della città, così rimandiamo a domani.
La mattina successiva il cielo è minaccioso, ma non piove. Usciamo presto diretti al Torget, il mercato del pesce. Le bancarelle pulitissime e in ordine, espongono il meglio dell’offerta di pesce locale: salmone, gamberetti, stoccafisso. Avendo la fortuna di essere in appartamento acquistiamo anche noi del salmone ad una bancarella, che si rivelerà essere il migliore che abbiamo mai mangiato.

Bergen – il mercato del pesce

Bergen – il mercato del pesce
Nel pomeriggio esce un caldo sole, così possiamo visitare il Bryggen, la principale attrazione della città. Sorge lungo la sponda orientale del porto, non lontano dal Torget. Si presenta con le sue file di costruzioni fatte di legno, attualmente sono 58. Questi edifici sono nati con lo scopo di immagazzinare il carico delle navi e di dare alloggio ai marinai. E’ stato ricostruito dopo l’incendio del 1702. Il quartiere è estremamente scenografico ed è piacevole passeggiare nei suoi stretti vicoli. Approfittiamo del bel tempo e prendiamo la Floibaben, la funicolare che raggiunge la cima del monte Floyen dalla quale si ha una veduta completa di tutta la città.

Bergen – Bryggen

Bergen – Bryggen

Bergen – sul monte Floyen
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