Con un’auto a noleggio lasciamo a malincuore Bergen e ci dirigiamo nella regione dei fiordi occidentali. Quella di oggi è una tappa intermedia, la nostra destinazione è il Geirangerfjord, ma il tragitto ci sembra troppo lungo per Anna, così abbiamo prenotato una stanza in un b&b che si affaccia sul Lustrafjord. Il tragitto è spettacolare, inoltre il tempo è ancora dalla nostra parte. Curva dopo curva gli scenari sono sempre più grandiosi. Percorriamo la strada che corre parallela al Sognefjord, il fiordo più lungo del mondo, per poter raggiungere il nostro b&b.
Sognefjord




Sognefjord
Siamo abituati a pernottare in posti molto semplici, anche se da quando Anna è con noi, abbiamo dovuto aumentare il livello degli alloggi. Il bed and breakfast che abbiamo prenotato è estremamente ricercato ed originale, rimaniamo senza parole. La nostra camera è nella dependance, la tipica costruzione di legno colorata di rosso, con gli infissi bianchi. Il letto è a baldacchino fatto interamente a mano, di legno massiccio. Diciamo alla proprietaria che mancano le chiavi in camera e lei ci dice che non ci sono ladri. Ci mostra una cantina fornitissima che ha soltanto la porta, ma nessun’altra sicurezza e ci lascia dicendoci che non siamo in Italia. Non vogliamo replicare, consumiamo una veloce cena in un vicino ristorante e ci sistemiamo nel nostro sontuoso letto.




b&b BesteBakken
Il mattino seguente riprendiamo il nostro viaggio verso il famoso Geirangerfjord. Lungo la strada facciamo una sosta a Lom dove decidiamo di visitare la stavkyrkje. Queste singolari chiese in legno hanno origini che risalgono al periodo vichingo. La loro struttura si basa su pali verticali portanti e sono caratterizzate da intagli elaborati. I profili ricordano l’architettura orientale. Sono rimaste in buono stato circa 20 stavkyrkje e quella di Lom è una delle più belle di tutta la Norvegia.




stavkyrkje a Lom
Dasnibba
Mancano solo 10 chilometri a Geiranger quando entriamo nell’area dei ghiacciai del Dasnibba. Bassi ghiacciai sorgono ai margini della strada, il terreno spoglio è disseminato da piccoli laghi formati con lo scioglimento dei ghiacci, il cielo è blu come l’acqua dei laghi, il paesaggio è di straordinaria bellezza.
Decidiamo di visitare l’area dei ghiacciai del Dasnibba e saliamo fino alla cima del Monte Dalsnibba a 1500 metri. La strada, non asfaltata e sprovvista di parapetti, si inerpica con i suoi 70 tornanti. Tiro un sospiro di sollievo quando arriviamo al parcheggio panoramico che offre un fantastico colpo d’occhio sui ghiacciai del Dasnibba.




ghiacciai del Dasnibba
Geirangerfjord
Ci ripromettiamo di tornare il giorno seguente e proseguiamo verso il nostro albergo. Siamo stanchi e facciamo solo una breve passeggiata di fronte all’hotel, dove ci sono due campeggi e ci sentiamo più che soddisfatti, la posizione dell’hotel è ottima, siamo di fronte al fiordo, lo vediamo chiuso tra le pareti delle montagne. Ceniamo al ristorante a buffet dell’hotel e andiamo a dormire.
La mattina successiva visitiamo il porto. E’ molto piccolo, ma congestionato, ci sono navi da crociera, traghetti e turisti arrivati con mezzi propri o pullman.
Ci prenotiamo per la minicrociera da Geiranger a Hellsyt, per poter ammirare “dall’interno” quello che viene considerato il fiordo più bello della Norvegia. Nel pomeriggio ci uniamo ad un nutrito gruppo di russi e saliamo a bordo del traghetto per la traversata fino a Hellesylt e ritorno. Anna dimostra subito che avrebbe preferito rimanere in albergo, così devo alternare momenti di attenzione a lei a momenti in cui posso godere della bellezza che ci circonda. L’attrazione principale della traversata sono le cascate che si gettano nel fiordo che vengono annunciate da un autoparlante.




cascata sul Geiranger fjord
L’indomani lasciamo presto l’hotel e percorriamo la Ornevegen, la “Strada delle Aquile”. La strada sale per undici tornanti ciascuno dei quali offre una vista mozzafiato sul fiordo. L’ideale è arrivare a Geiranger percorrendo questa strada, ma anche in senso contrario si riesce a godere dei panorami che offre, parcheggiando nelle apposite piazzole.




Geiranger fjord visto dalla “Strada delle Aquile”
Valldal e la Trollstigen
Siamo arrivati quasi alla conclusione del viaggio, ma sappiamo che fino all’ultimo la Norvegia ci saprà meravigliare. Questo succede anche a Valldal, località denominata ‘il frutteto più alto d’Europa’. In un chioschetto compriamo un cestino di fragole dopo aver letto della bontà dei suoi prodotti. Sono squisite!
Dopo pochi chilometri arriviamo all’attrazione principale della giornata, la Trollstigen, la “scala dei troll”. L’ho vista fotografata in ogni libro riguardante la Norvegia e ora è sotto di me, la famosa strada che si snoda per undici stretti tornanti.
Andalsnes
E’ l’ultima tappa del nostro viaggio.




Andalsnes
Questa notte segna una tappa importante nella vita da viaggiatrice di Anna, infatti dormiremo per la prima volta in un ostello. Sono fiera di lei che finora si è adattata a tutti gli ambienti senza grosse difficoltà facendoci sentire liberi di tornare un po’ alla volta a viaggiare come piace a noi. L’ostello è ben tenuto e il personale estremamente accogliente, la camera è pulita e nel giardino c’è anche un’altalena. Anna si addormenta presto e mi rilasso godendo della luce bassa del sole fino alle undici di sera.
Il mattino successivo facciamo per l’ultima volta colazione con salmone e aringhe, depositiamo la macchina alla Hertz e andiamo alla stazione dei treni. Abbiamo prenotati i posti in un family wagon, così potrà giocare e il viaggio le peserà meno. Inoltre abbiamo scoperto che Andalsnes è collegata a Dombas con la linea panoramica Raumabanen racchiusa tra pareti rocciose e cascate. La linea è moderna e non soffro i disagi di Bergen, ma non mi entusiasma. Il tratto interessante è davvero breve e non mi sembra così spettacolare come viene descritto.
A Oslo dormiamo in una sorta di autogrill e il giorno dopo rientriamo a casa.
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